Quattro anni dopo aver abbandonato Instagram, i co-fondatori Kevin Systrom e Mike Krieger tornano sul mercato per annunciare il lancio di una nuova applicazione: Artifact.
Che cos’è Artifact?
Artifact è un feed di articoli che utilizza il machine learning per comprendere gli interessi degli utenti e rendere le notizie personalizzate. Prossimamente permetterà di discutere delle notizie presenti sulla piattaforma con i propri amici. Insomma, un social che mette insieme un po’ di Twitter, un po’ di Google Reader ed anche un pizzico di TikTok. L’idea dell’app è quella di creare un feed personalizzato che contenga articoli selezionati da editoriali che spaziano da grandi testate, come il New York Times, a testi di piccoli creatori provenienti dal blog, con l’obiettivo di diventare una sorta di “TikTok per il testo”.
È importante sottolineare che Artifact selezione accuratamente fonti verificate, garantendo notizie e informazioni di alta qualità. L’azienda esamina le notizie attraverso un processo di fact-checking prima di approvarle. Tuttavia, l’algoritmo può anche fornire contenuti contenenti argomenti che l’utente potrebbe non condividere. Questo per evitare di creare quelle bolle informative che spesso forniscono all’utente una visuale parziale e ridondante della realtà.
L’applicazione è disponibile da subito per Android e iOS ma per poter provare Artifact al momento c’è bisogno di un invito. Al momento l’app è gratuita ma gli ideatori stanno già pensando ad una versione freemium. Un piano gratuito sostenuto da pubblicità personalizzate e un servizio in abbonamento.
Artifact: Inspirazione e concorrenza
L’idea di una piattaforma di notizie non è nuova al mercato digitale. TikTok, ad esempio, ha un’applicazione con la stessa logica, Toutiao, il più grande aggregatore di notizie della Cina, con oltre 200 milioni di utenti e una valutazione di 75 miliardi di dollari.
Artifact è anche considerato un possibile concorrente (o un attacco diretto) a Twitter, recentemente acquisito da Elon Musk. Indipendentemente da ciò, è chiaro che l’applicazione si è ispirata e ha catturato le migliori tecnologie di ogni piattaforma che ha attualmente successo.
Systrom racconta di essersi ispirato ai progressi dell’intelligenza artificiale, come il Transformer di Google, che aiuta i computer a comprendere meglio le lingue e i contesti.
Conclusioni
L’intelligenza artificiale non è più il futuro, ma la realtà e, con il lancio di ChatGPT lo scorso anno, l’interesse e la curiosità per questa tecnologia sono cresciuti a dismisura tra le aziende e i professionisti del settore tecnologico e del marketing.
Pertanto, sarà necessario che i professionisti abbiano una mente aperta per comprendere il contesto in cui Artifact si inserirà nel mercato, poiché essendo stato creato da due giganti della tecnologia, è possibile che diventi un altro pezzo grosso tra le piattaforme social.