ChatGPT torna disponibile in Italia. C’è stato un accordo tra il Garante della privacy italiano e la startup che ha sviluppato ChatGPT? dopo il braccio di ferro sul trattamento dei dati personali per allenare l’algoritmo. La società guidata da Sam Altman sta lavorando per regolarizzare la propria posizione, nel frattempo ha ripristinato il servizio.
Questa non è ancora la parola fine alle negoziazioni tra la startup di ChatGPT, il Garante italiano e le autorità a tutela della privacy. Gli impegni che OpenAi ha preso devono ancora essere assolti in toto, per esempio per quanto riguarda i sistemi di verifica dell’età. Qualche giorno fa una commissione del Parlamento europeo ha stipulato un emendamento sulla protezione del diritto d’autore dai potenziali abusi degli algoritmi che vedrà nuovi obblighi per le società del settore.
ChatGPT ha subito introdotto nuove funzioni per la privacy, che soddisfano alcune richieste dell’autorità italiana. E, successivamente, ha ripristinato il servizio e gli abbonamenti che aveva congelato.
Le novità di ChatGPT
Verifica dell’età
Per quanto riguarda la verifica dell’età dei minorenni, attualmente il servizio richiede di indicare la data di nascita per chi si iscrive. I maggiori controlli per la verifica dell’età, invece, saranno implementati entro fine maggio, come da prescrizioni dell’autorità. Si prevede un sistema di age verification, in grado di escludere l’accesso agli utenti infratredicenni e ai minorenni per i quali manchi il consenso dei genitori.
Informativa Privacy
L’informativa dovrà essere facilmente accessibile e collocata in una posizione che ne consenta la lettura prima di procedere all’eventuale registrazione al servizio. Per gli utenti che si collegano dall’Italia, l’informativa dovrà essere presentata prima del completamento della registrazione e, come già accennato precedentemente, dovrà essere loro richiesto di dichiarare di essere maggiorenni. Agli utenti già registrati, l’informativa dovrà essere presentata al momento del primo accesso successivo alla riattivazione del servizio e, nella stessa occasione, dovrà essere loro richiesto di superare un age gate che escluda, sulla base dell’età dichiarata, gli utenti minorenni
Questione giuridica
Una questione complicata è quella della base giuridica del trattamento dei dati personali usati per l’addestramento degli algoritmi. ChatGpt nasce effettua lo scraping massivo di dati presi da internet, senza consenso degli interessati. Il Garante privacy ha ordinato di eliminare ogni riferimento all’esecuzione di un contratto e di indicare, invece, in base al principio di accountability, il consenso o il legittimo interesse quale presupposto per utilizzare tali dati. Da quanto emerge leggendo la policy della privacy recentemente pubblicata hanno scelto la base giuridica del legittimo interesse. Quello che succede in Italia, con ChatGpt, si appresta a fare scuola in Europa e forse non solo in Europa.
Cosa succede con i dati di utenti interessati ma non iscritti al servizio?
ChatGpt dovrà fornire strumenti utili per permettere agli interessati, anche non utenti, di chiedere la rettifica dei dati personali che li riguardano, o la cancellazione degli stessi, nel caso la rettifica non fosse tecnicamente possibile.
OpenAI, inoltre, dovrà consentire agli interessati non utenti di esercitare, in modo semplice e accessibile, il diritto di opposizione rispetto al trattamento dei loro dati personali utilizzati per l’esercizio degli algoritmi. OpenAi dovrà fare una campagna pubblicitaria perché tutti, anche i non utenti, sappiano di potere essere esclusi dal chatbot.
Insomma, se OpenAI non riesce a rettificare questi errori – e può essere difficile o impossibile, dato il funzionamento dell’algoritmo – almeno deve permettere a chiunque di essere esclusi dal sistema.