L'”effetto lipstick” è una teoria economica che suggerisce che, in periodi di crisi economica, i consumatori tendono a ridurre le spese discrezionali, ma si concedono comunque piccoli articoli di lusso o piaceri a prezzi accessibili. Come i cosmetici o i prodotti di bellezza. Il termine “effetto lipstick” è stato coniato durante la Grande Depressione degli anni ’30, quando si osservò che, nonostante le difficoltà economiche, le vendite di cosmetici, in particolare di rossetti, rimanevano relativamente forti.
L’effetto lipstick si basa sull’idea che le persone cerchino piccoli piaceri o piccoli lussi come forma di conforto emotivo o per mantenere un senso di normalità durante i periodi difficili. Invece di fare grandi acquisti o di investire in articoli costosi, i consumatori possono optare per piaceri più abbordabili che forniscono un temporaneo senso di benessere.
Il concetto va oltre il semplice rossetto e può includere altri prodotti di bellezza, come lo smalto per le unghie, articoli per la cura della pelle o persino leccornie poco costose come i cioccolatini. Questi acquisti sono visti come un modo per risollevarsi il morale.
L’effetto lipstick non è un fenomeno universale e può variare a seconda di fattori culturali ed economici. Si tratta più di un’osservazione o di una teoria che di un principio economico dimostrato. Tuttavia, offre spunti di riflessione sul comportamento dei consumatori durante le fasi di crisi economica e su come i modelli di spesa possano cambiare in questi periodi.