Meta, l’azienda madre di Facebook e Instagram, e la Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE), la società che gestisce il diritto d’autore delle opere musicali in Italia, non hanno trovato un’intesa economica per rinnovare l’accordo di licenza, scaduto il 1° gennaio 2023.

META E SIAE: CAUSE DEL DISSIDIO

Con l’avvicinarsi della scadenza di gennaio, Meta e Siae si sono incontrate per discutere le condizioni del nuovo accordo. Meta lo stesso accordo contrattuale già accettato dai partner di altri Paesi, come Spagna, Francia o Regno Unito. 

La Siae, di contro, vuole applicare un modello di condivisione delle entrate. Chiede, quindi, a Meta il valore economico dei contenuti generati dagli utenti da brani musicali italiani e fa sapere di essersi già accordata in modo analogo con Youtube e TikTok.

Per noi conoscere quanto Meta guadagni è fondamentale per poter capire l’offerta che ci fanno. Ma al netto del fatto che non fornisce informazioni, che già di per sé è una cosa grave, loro a un certo punto ci hanno messo di fronte a una cosiddetta offerta take it or leave itovvero ci hanno messo davanti un numero e hanno detto o vi prendete questo o arrivederci e grazie”, spiega Matteo Fedeli, direttore generale di Siae.

Come saranno gestiti i contenuti?

Gli utenti non potranno più usare i brani del repertorio Siae:

  • nelle Storie di Facebook e Instagram,
  • nei Reel di Facebook e Instagram
  • e nel Feed di Instagram

Quindi:

  • Su Facebook verranno rimossi, ma si avrà la possibilità di ricaricare i contenuti senza musica o con un altro brano
  • su Instagram la musica verrà silenziata, a meno che l’utente non decida di sostituire l’audio 

Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana. Mogol contro Meta: “Fanno miliardi e non pagano gli artisti” “Queste piattaforme digitali guadagnano miliardi e sono restii a pagare qualcosa agli autori, che vivono di diritti”.

Perché in questi giorni di assestamento la musica va e viene?

Venerdì 17 marzo Meta ha avviato la rimozione delle librerie musicali di Instagram in Italia. Il problema però sta nel fatto che non sono stati rimossi solo quei brani italiani riguardanti la SIAE ma un po’ di tutto lasciando solo alcune musiche di dubbia utilità. Durante il weekend molti brani sono stati reinseriti per poi sparire nuovamente. SI suppone  Meta non abbia la possibilità di scandagliare effettivamente quali sono i brani sotto SIAE e quali invece no. E allora si è deciso in prima battuta di togliere tutto per poi tornare sui propri passi e reintrodurre tutti i brani precedentemente tolti.

LE CONSEGUENZE DELL’ACCORDO SALTATO TRA META E SIAE

La conseguenza più ovvia è il danno creato molti artisti e a case discografiche che avevano un nuovo prodotto o album da lanciare, ma anche ai creator in generale e a tutti coloro che lavorano con i social.

Ma la situazione va a toccare da vicino anche sulle altre società di collecting. Ad esempio, Soundreef, la società fondata nel 2011 da Davide d’Atri, che rappresenta per gli artisti italiani un’alternativa alla Siae. Sono 26mila in Italia – 43mila in tutto il mondo – gli autori, editori e compositori che si sono rivolti a Soundreef per la gestione, integrale o non, delle royalties e dei diritti per online, tv e radio.

Soundreef aveva rassicurato che avrebbe continuato a raccogliere regolarmente le royalties per i brani in sua gestione e a consegnare i proventi ai propri assistiti. Poi venerdì 17 marzo, è stata pubblicata la notizia secondo cui nemmeno le canzoni gestite integralmente dall’azienda potranno essere inserite come accompagnamento. Attualmente l’azienda sta lavorando con meta per risolvere il malinteso.

Tra gli artisti italiani che negli anni sono passati a Soundreef per la gestione delle royalties, ricordiamo celebri esponenti del pop come Laura Pausini, Ultimo, Morgan, J-Ax, i Pooh, ma anche della musica classica, come Giovanni Allevi.

PERCHÉ TIKTOK PUÒ TRARRE VANTAGGIO DALLO SCONTRO TRA META E SIAE?

A trarne vantaggio potrebbe essere proprio TikTok, che invece continua a mantenere un accordo con la Siae. Il social network, con i suoi oltre un miliardo di utenti, ha ormai rivoluzionato i trend musicali e addirittura il modo di fare musica. Basti pensare agli innumerevoli brani che sono tornati in tendenza dopo essere stati utilizzati dagli utenti di TikTok per realizzare video. La piattaforma, quindi, potrebbe diventare l’unico social rimasto con cui gli artisti italiani possono avvicinare i fan alla propria musica.

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