L’Unione Europea ha stabilito un ultimatum per X. La piattaforma deve rispondere in modo rapido, accurato e completo, come affermato nella lettera di Thierry Breton a Elon Musk. Si tratta di accuse riguardanti la presunta circolazione, sul social X, di “contenuti illegali e disinformazione” sul conflitto arabo-israeliano e le sue conseguenze più recenti. Altrimenti, ci sarà un’indagine e possibili sanzioni.

Non è la prima volta che l’Europa richiama X/Twitter al rispetto delle regole, soprattutto per quanto riguarda la moderazione dei contenuti, la sicurezza e la privacy degli utenti. Quando Elon Musk cercava di convincere utenti, azionisti e regolatori che la piattaforma sarebbe diventata più liberale sotto molti aspetti, il Commissario per il Mercato Interno e i Servizi aveva sottolineato che, in Europa, Twitter avrebbe dovuto rispettare rigorosamente le regole.

La differenza rispetto al passato è che ora sono in vigore il Digital Services Act e il Digital Markets Act, un pacchetto di norme europee che stabilisce obblighi precisi e responsabilità specifiche per le piattaforme digitali.

Quali tipologie di contenuti hanno generato disinformazione su X?

Il Digital Services Act viene citato esplicitamente nella lettera di Thierry Breton a Elon Musk: X sembra aver violato queste norme non affrontando in modo tempestivo e diligente le numerose segnalazioni degli utenti riguardo a contenuti controversi e in alcuni casi violenti e terroristici diffusi sulla piattaforma fin dai primi momenti dell’attacco di Hamas in Israele.

Il tipo di contenuti, che rischiano di generare maggiore disinformazione, è ulteriormente chiarito nella lettera. Si fa riferimento a:

  • vecchie immagini di conflitti armati non correlati all’attuale situazione
  • filmati militari manipolati a partire da immagini ferme o estratti da videogiochi
  • informazioni non verificate, prive di fonte o palesemente false

Questi problemi non sono nuovi per X/Twitter, dato che durante la pandemia e la campagna presidenziale del 2020, la piattaforma aveva dato adito a numerose notizie false sul coronavirus e sostenuto posizioni della destra radicale americana, creando un rischio concreto per la sicurezza e l’equilibrio del dibattito pubblico.

La lettera di Thierry Breton a Elon Musk

La lettera di Thierry Breton a Elon Musk è un invito inequivocabile a rispettare le norme europee. Volendo preservare la sicurezza pubblica, il Commissario Breton ha ricordato a Elon Musk che le piattaforme digitali devono effettuare regolarmente valutazioni del rischio e implementare misure proporzionate ed efficaci per mitigarlo.

In particolare, le grandi aziende tech devono intervenire rapidamente ed efficacemente quando ricevono segnalazioni, rimuovendo i contenuti più controversi. Questo non sembra essere accaduto su X, suscitando perplessità tra una parte degli utenti della piattaforma.

La lettera si conclude con un invito a Elon Musk a mettersi in contatto con urgenza con le autorità europee competenti e a rispondere alle loro richieste. Questo è un passaggio cruciale, poiché il contenuto della risposta influirà sulla determinazione della conformità di X al Digital Services Act. Twitter/X è stata identificata come una delle diciannove “Very Large Online Platforms” a cui si applicano per prime le disposizioni del DSA.

Il Commissario ha stabilito un termine di 24 ore a partire dal 10 ottobre 2023, data dell’invio della lettera a Musk. Fino alla mattina dell’11 ottobre, non sono state ricevute risposte ufficiali, né da parte di Elon Musk né dalla sua azienda.

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